Con incredulità e senso di vuoto diamo notizia dell’improvvisa e prematura scomparsa del Dr. Steven D. Phillips, Steve per gli amici.
Steve era un ricercatore del NIST (l’Istituto di metrologia statunitense), ed uno dei giganti mondiali della metrologia a coordinate. Con un dottorato in fisica e una laurea in economia e commercio (MBA), più di chiunque altro ha indagato le implicazioni economiche della metrologia dimensionale, coniugando il rigore dell’analisi scientifica e tecnica, di cui era maestro, con l’impatto industriale. Steve iniziò l’attività nel ISO/TC213/WG10 (CMM) nei primi anni ’90, ed era oggi il membro più anziano e autorevole: spessissimo aveva l’ultima parola nelle discussioni, non per prepotenza o maestà ma per l’irresistibile forza degli argomenti. Fra le pietre miliari del suo lavoro normativo, la ISO 10360‑2:2009, fondamento per le CMM, e la ISO 1:2016, che fissa la temperatura normale di riferimento a 20 °C; di esse è stato project leader e dunque autore principale. Da anni, coordinava la SPTF (Strategic Planning Task Force) del WG10, alla quale il WG10 stesso demanda le questioni che travalicano l’ambito di una specifica norma e concorrono a formare le linee generali dell’azione normativa sulle CMM, in particolare in merito alla coerenza interna delle serie ISO 10360. Steve è stato uno dei motori di NACMA(North American Coordinate Metrology Association), iniziativa analoga al CMM Club operante in modo congiunto in Canda, USA e Messico. Il CMM Club Italia lo ha conosciuto di persona nel 2000, come relatore di due interventi invitati a InTeRSeC, proprio quello in cui s’inaugurò il nome prima ancora di prendere a numerarli (sarebbe stato InTeRSeC 5).
Senza di lui la metrologia a coordinate e la normazione tecnica saranno orfane. Grazie Steve; buon viaggio.